“Degli antichi sentieri. Memorie dalla Dolomiti clautane” (Edizioni La Chiusa) di Giorgio Madinelli, Andrea Fiorot e Paolo Lorenzi si è aggiudicato il Premio Speciale Dolomiti UNESCO nell’ambito della XVI edizione del Premio Letterario Leggimontagna.
“Degli antichi sentieri” è l’incontro tra due alpinisti e un malgaro, l’ultimo allevatore di Claut (Dolomiti Friulane) che porta all’alpeggio i suoi animali. Il malgaro è prodigo di informazioni sul territorio che conosce fin da bambino e racconta del suo lavoro e della sua vita. Gli alpinisti utilizzano questo sapere per fare ciò che amano e il risultato è un libro di viaggio a metà tra la guida alpinistica e un trattato di antropologia, l’esplorazione di sé, dell’altro e dell’ambiente naturale.
Graziano Pizzimenti, presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO e assessore alle Infrastrutture e Territorio delle Regione Friuli Venezia Giulia, ha consegnato il Premio Speciale promosso dalla Fondazione nelle mani di Giorgio Madinelli e Andra Fiorot nel pomeriggio di sabato 20 ottobre, presso la sede dell’UTI della Carnia a Tolmezzo, durante la cerimonia conclusiva di Leggimontagna, premio letterario che assegna premi nelle sezioni di narrativa, saggistica e racconti inediti sul tema della montagna.
Questa la motivazione della Giuria: “Un volume snello e di un formato adatto a valorizzare le tante belle fotografie, per far conoscere, anche in forma narrativa, le Alpi Clautane, poco frequentate, ma ricche di bellissimi scorci e di antichi sentieri che testimoniano come in passato la situazione fosse diversa, sia perché quelle montagne erano abitate, sia in quanto le valli e i passi venivano attraversati come vie di transito. Il tutto in un percorso narrativo che parla di escursioni e ascensioni, ma anche di storia, usanze, geologia, fauna e flora per restituire un quadro completo di una zona che meriterebbe di essere riscoperta”.
Il Premio Speciale Dolomiti UNESCO viene assegnato nel corso di importanti manifestazioni, che si svolgono nei territori che racchiudono i nove Sistemi dolomitici proclamati dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale, ovvero le province di Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine. Possono riceverlo persone, associazioni, enti pubblici e privati che, con la loro opera, contribuiscono a promuovere i valori che hanno reso possibile il riconoscimento: geologico, paesaggistico, naturalistico e culturale.